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Danza e Anoressia: quali i fattori socioculturali di rischio

…e con STORICA intendo proprio dire che incredibilmente la situazione attuale non è migliorata, ma addirittura peggiorata, nonostante se ne parli tantissimo… e questa cosa mi lascia stupefatta!

C’è chi sa e chi fa finta di non sapere, ma è risaputo che le professioni che fanno della forma del corpo uno dei principali pilastri costituiscono dei fattori di rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari. La danza, però, non è sempre stata così richiestiva. Basti guardare vecchie foto di repertorio coreutico per rendersi conto che i criteri di valutazione della ballerina sono diventati, col tempo, sempre più restrittivi, richiedendo le doti e la forza di una ginnasta, ma la forma aggraziata di un fuscello.

Confrontiamo a tal proposito due miti del balletto classico, uno del passato, Carla Fracci, l’altro dei nostri giorni, Svetlana Zakharova e ci rendiamo subito conto dell’evoluzione a cui è andato incontro il metro di giudizio della ballerina.

  • Carla Fracci
  • Svetlana Zakharova
  • Carla Fracci
  • Svetlana Zakharova

Eppure, le ricerche sui fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi alimentari avevano individuato nella danza un terreno fertile già negli anni 80, quando la carriera di danzatore era meno spietata dei nostri giorni. Garner e Garfinkel, due ricercatori dell’Unità di Medicina Psicosomatica, del Clark Institute of Psychiatry dell’Università di Toronto, in Canada, hanno studiato un campione di danzatrici professioniste. Hanno valutato l’indice di massa corporea ed effettuato uno screening di valutazione dell’anoressia nervosa tramite un questionario, l’EAT, il test più utilizzato al mondo per valutare gli atteggiamenti alimentari. I risultati di questi test sono stati confrontati con quelli di giovani non ballerine e non affette da anoressia nervosa, con quelli di pazienti con anoressia nervosa e con quelli di studentesse di musica.

L’anoressia nervosa e le preoccupazioni eccessive per la dieta erano sovrarappresentate nella danza, gruppo del tutto paragonabile, per atteggiamenti alimentari, a quello delle pazienti anoressiche. Tutti i casi di anoressia nervosa individuati nel gruppo di ballerine, eccetto uno, erano sorti durante gli studi di danza. All’interno del gruppo di danza, le studentesse provenienti da ambienti più competitivi registravano la maggior frequenza di anoressia nervosa. Questi dati suggeriscono che sia le pressioni ad essere magri sia le aspettative di realizzazione sono fattori di rischio per lo sviluppo dell’anoressia nervosa.

Bisogna prevenire e sensibilizzare le giovani aspiranti ballerine a corrette abitudini alimentari, che è cosa ben diversa dall’alimentazione restrittiva e soprattutto insufficiente.

Abitudini alimentari e sindrome metabolica

Avete mai riflettuto sul fatto che alcune piccole e apparentemente insignificanti abitudini alimentari, giorno dopo giorno, possono preparare il terreno per l’insinuarsi di patologie gravi come la sindrome metabolica?

I disturbi legati all’obesità costituiscono un problema sanitario importante a livello globale. Soprattutto in persone fortemente in sovrappeso e con sindrome metabolica, la riduzione del peso rappresenta una priorità, e deve passare per la correzione di alcune abitudini alimentari correlate con il sovrappeso e con la sindrome metabolica stessa.

La moderna società ci costringe a ritmi serrati: tutto è diventato più veloce, ma paradossalmente l’ottimizzazione dei tempi non porta le persone a godere maggiormente del tempo guadagnato in tal modo, ma ad utilizzare questo tempo per fare altre cose. Per cui le persone, tendenzialmente, fanno molte cose, le fanno di corsa e, non avendo a disposizione molto tempo, mangiano frettolosamente.

Oltre a mangiare frettolosamente, molte persone, per motivi disparati che magari approfondiremo in un ulteriore articolo, hanno l’abitudine di mangiare in eccesso.

Una massima giapponese recita così: “Mangia fino a quando raggiungi l’80% della pienezza e mangia lentamente”. Il governo giapponese, proprio a proposito di alimentazione, incoraggia i cittadini a sottoporsi a controlli periodici e predispone, inoltre, diverse opportunità di studio sulle loro abitudini alimentari. Uno di questi studi, pubblicato nel 2011 e svolto in un centro medico di Tokyo per opera di Shiun Dong Hsieh e collaboratori, ha indagato la correlazione esistente fra comportamenti alimentari e sindrome metabolica.

Il termine “sindrome metabolica” descrive un insieme di fattori di rischio metabolici che aumentano la possibilità di sviluppare alcune patologie, quali malattie cardiache, ictus e diabete.

Tali fattori di rischio sono rappresentati da sovrappeso, ipertensione, iperglicemia, ipertrigliceridemia, bassi livelli di colesterolo HDL, iperuricemia ed elevata quantità di tessuto adiposo addominale. Nello studio sulla popolazione giapponese, che ha utilizzato un vasto campione composto da 8240 uomini e 2955 donne, tali fattori di rischio sono stati confrontati con alcune abitudini alimentari, in base alle quali sono stati individuati quattro campioni:

Gruppo 1: persone che non mangiano velocemente e non mangiano fino a sentirsi piene
Gruppo 2: persone che mangiano fino a sentirsi piene
Gruppo 3: persone che mangiano velocemente
Gruppo 4: persone che mangiano velocemente e fino a sentirsi piene

Lo studio ha scoperto che le due abitudini alimentari (mangiare fino a sentirsi completamente pieni e mangiare velocemente), sia quando si presentano da soli e maggiormente quando si presentano insieme, favoriscono l’insorgenza di tutti i fattori di rischio costituenti la sindrome metabolica.

Educarsi a mangiare lentamente e a fermarsi poco prima di sentirsi completamente pieni è una pratica che andrebbe esercitata costantemente. Soprattutto, educare i bambini a mangiare in questo modo vuol dire attuare un’azione preventiva contro l’insorgenza della sindrome metabolica, al pari di un vaccino o di qualsiasi accortezza volta alla protezione dei nostri piccoli.

Ribadendo la massima giapponese: Mangia fino a quando raggiungi l’80% della pienezza e mangia lentamente

Il pasto ideale

L’ideale sarebbe preparare:

  • a pranzo, il cereale preferito condito con verdure (es. riso con cipolle e carote, pasta con broccoli, ecc.)
  • a cena, cereale con legumi (es. Pasta e ceci, Pasta e fagioli, Riso e lenticchie, Riso e piselli, ecc.).

Il pane va bene, ma deve essere integrale.

Via libera anche a tutte le verdure di stagione. Consiglio quelle a foglia verde consistente (broccoli, cime di rapa, cavolo riccio, verza, ecc.) particolarmente ricche di Calcio e Ferro. Le cipolle dovranno essere presenti sempre, per il loro contenuto di quercitina, potente sostanza antitumorale.

Quantità anche modeste di legumi come ceci, lenticchie, fagioli, piselli, completano il profilo nutrizionale delle proteine dei cereali, riducendo in modo netto il fabbisogno di cibo animale.

L’olio extravergine d’oliva, spremuto a freddo è il principale condimento grasso da utilizzare.
Rispetto al sale, bisogna usare il sale marino integrale, che, a differenza di quello raffinato, fornisce all’organismo una vasta gamma di oligoelementi.

I bagni basici

Insieme alla sana alimentazione, consiglio una cura basica (sotto forma di bagni, pediluvi e impacchi) per favorire il processo di espulsione delle scorie per osmosi, sia attraverso le ghiandole sudoripare che attraverso le ghiandole sebacee.

I bagni basici: Riempite la vasca da bagno con acqua tiepida e aggiungete 5-6 cucchiai di bicarbonato di sodio o 2-3 cucchiai di sale basico di buona qualità. Immergetevi e rilassatevi nella vasca per almeno un’ora. Ogni dieci minuti circa dovete strofinarvi tutta la pelle con una spazzola in fibre naturali o con un panno, nella direzione dei punti di drenaggio come indicato nel disegno.

Sulle zone più interessate da adipe, il massaggio dovrà essere più energico.
Dopo il bagno, massaggiatevi il corpo (asciutto) con dell’olio di calendula o di betulla o extravergine d’oliva.

Quest’operazione fatela almeno due volte a settimana.

Con questo procedimento vi assicuro che otterrete in modo semplice e rapido dei risultati eccezionali e duraturi, e vi sentirete più forti, più belle e più sane!